Powered By Blogger

venerdì, gennaio 13, 2006

Prima dell'inizio


Succede talvolta quanto sto per scrivere:
divento triste
pensando alle foche uccise dai bracconieri,
e divento triste
vedendo un uomo mangiare da solo
con lo sguardo in basso,
e divento triste
quando immagino che un giorno la foresta Amazzonica
sarà solo un deserto di ricordi,
e divento triste quando perdo tempo,
e divento triste
quando mi ricordo che l'infanzia è un negativo
che non si può sviluppare,
e divento triste guardando il mare in tempesta,
e divento triste
sapendo che in ogni uomo c'è tanto così per cambiare le cose
ma non viene fuori,
e divento triste
quando mi convinco che per brillare
bisogna essere per forza una stella.
Ma molto
e molto
e molto felice divento
quando, guardandomi, penso che ci sono.



(Emiliano Pasqualin, "Era un malinconico modo di vivere",
Libreria Editrice Sottomondo)
VALORE

di Erri De Luca

Da Opera sull'acqua e altre poesie, Einaudi, 2002



Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finche' dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varra' piu' niente e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che .

Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord, qual e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto.
L'inevitabile complicarsi di tutto


Combatto
l'indispensabile battaglia per difendere il mondo
col contributo della carta
che getto nel cestino;

e perdo poiché,
sfrecciando ad altissima velocità col pornoscooter,
danneggio l'ozono
in maniera irreparabilmente accidentale.

Perdo
quando confondo l'ambiguità di un'amicizia femminile
E smarrito
Me ne innamoro subito.

Arrendendomi, perdo
Di fronte all'inconfutabile fatto
Che per ogni opinione espressa
Ve ne sia una di opposta ed egualmente sostenibile;

sistematica incoerenza dei popoli,
sin dalla notte dei tempi
in cui gli uomini si riunirono assieme
ed uno decise che avrebbe dovuto regnare.

E perdo, cercando il senso di questa realtà fittizia
che circonda tutto l'universo
in una molteplicità di colori e idee,
scatenando panico in ognuno;

perdiamo, noi tutti,
nel non afferrare
che potremmo lasciarci spontaneamente andare
di fronte a quest'inevitabile complicarsi di tutto.

(Emiliano Pasqualin, "Era un malinconico modo di vivere", Libreria Editrice Sottomondo)

mercoledì, gennaio 11, 2006

Are you decent?




Mundson: Gilda, are you decent?

Gilda: Me? (She gives a long, sensual look at Johnny, and pulls up one side of her strapless dress) Sure, I'm decent.


Gilda, 1946